Pidocchi tra i capelli dei bambini, una vera sfortuna per la famiglia. Bisogna però considerare un aspetto, da non sottovalutare.
Uno dei timori di qualsiasi genitore con un figlio in età scolare, particolarmente nella scuola dell’infanzia o alle primarie, sono i pidocchi. Si tratta di un’infestazione che colpisce l’uomo, sono piccoli parassiti, da uno a tre millimetri, di colore bianco grigiastro che succhiano il sangue delle loro vittime.
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Si attaccano al cui cuoio capelluto, deponendo le loro uova sul fusto dei capelli e spostandosi facilmente su di essi. Si tratta certamente di un’infestazione nociva, oltre che estremamente fastidiosa. Infatti i pidocchi possono essere i vettori di malattie anche gravi come il tifo, anche se rare in Italia. Ma a proposito dell’infestazione occorre sfatare un mito, ancora molto diffuso.
Pidocchi nei bambini, a cosa fare attenzione
Quando di vede un bambino grattarsi frequentemente la testa, la zona della nuca o intorno alle orecchie, in particolare, bisogna fare attenzione. Un’accurata ispezione della testa del bambini può rivelare le presenze del parassita. Dunque controllare spesso i bambini può essere una giusta pratica di prevenzione, così come le consuete norme igieniche.
Ma a questo proposito occorre fare una precisazione e sfatare una convinzione. Non c’è una stretta correlazione tra igiene personale, stato di pulizia degli ambienti casalinghi e diffusione del parassita. Infatti la trasmissione avviene sempre attraverso contatto diretto con persone già infestate oppure per il passaggio di pettini, spazzole, cappelli, sciarpe e indumenti in genere.
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Addirittura i pidocchi attaccano anche i capelli puliti dove possono proliferare per l’assenza del sebo che li ostacola nei movimenti. Quindi puliti o sporchi per i pidocchi non fa molta differenza. È il contatto diretto tra teste a scuola, nel gioco, nell’attività sportiva a determinare le condizioni della trasmissione. E su questa caratteristica purtroppo l’igiene personale non influisce molto.
Da ricordare poi che i pidocchi non volano e saltano da una testa all’altra, anzi al di fuori del corpo umano non sopravvivono a lungo. Quindi non si spostano da una testa all’altra in aria o sul terreno, ma soltanto per contatto diretto da un capello all’altro, durante una qualsiasi attività. Tutto ciò non significa rinunciare all’igiene personale. Al contrario un’attenzione continua ai propri capelli, specie se lunghi, favorisce l’individuazione del parassita.
Una buona prevenzione consiste nell’evitare lo scambio di oggetti personali come pettini, spazzole, sciarpe, berretti e soprattutto nel controllo costante e frequente della testa dei bambini che ricordiamo restano i più esposti a questa fastidiosa infestazione.