La tecnologia ha fatto passi da gigante ed è anche per questo che oggi sembra possibile prevedere le mareggiata con un computer con largo anticipo.
Oggi arriva la notizia di una tecnologia che può prevedere le mareggiate con sette giorni d’anticipo, così il tutto è stato sperimentato sulle coste sarde.
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Si tratta di un sistema di preallerta delle inondazioni per le spiagge della Sardegna che ha messo a punto l’Università di Cagliari ed è in grado di prevedere tutto con addirittura sette giorni di anticipo. Una soluzione che potrebbe salvare vite e impedire situazioni grave preparandosi con allerte rosse e decisioni radicali.
La prova definitiva l’abbiamo vista con la violenta mareggiata che di recente ha inondato Poetto, Caletta, Porto Giungo e Balai a Porto Torres. L’evento era stato previsto la settimana precedente e questo aveva permesso al Comune e ai suoi concessionari di prendere dei provvedimenti che hanno così permesso di evitare ulteriori problemi. Una soluzione innovativa che potrà essere utilizzata in numerose situazioni differenti.
Andiamo a vedere da vicino quello che accadrà grazie a questo tipo di tecnologia che si dimostra sicuramente all’altezza delle aspettative e in grado di farci ben sperare verso il futuro.
Mareggiate anticipate, sette giorni prima la previsione
Questo studio sulle mareggiate arriva dal gruppo di lavoro dell’Università di Cagliari in Sardegna che si chiama “Mediterranean Geomorphologic Coastal and Marine Laboratory”. A coordinare tutto è stato il professore ordinario di geomorfologia costiera, Sandro Demuro.
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Il team ha lavorato a lungo sullo stesso campo per riuscire a trovare delle soluzioni nelle misurazioni. Il sistema ha raccolto dati anche grazie all’aiuto dei dati satellitari, delle boe oceanografiche e del video di monitoraggio. Questo permette di constatare cambiamenti dell’ambiente costiero e di prevedere anche delle mareggiate molto intense.
Questa situazione è stata resa possibile da una collaborazione di finanziamenti tra la Regione Sardegna stessa e l’Unione Europea. Inoltre si sono unite al progetto anche l’Università di Aukland e alcune piccole/medio imprese sarde. La ricerca scientifica è davvero interessante e potrebbe essere impiegata per evitare disastri anche in altri parti del mondo.
La Protezione Civile ha messo a disposizione i numeri in modo che si possa decidere come agire anche per i cittadini che a causa delle mareggiate possono rischiare qualcosa. La ricerca va avanti nella sperimentazione per essere messa a punto. Siamo ancora lontani dalla perfezione ma la situazione al momento è davvero molto interessante. Vedremo a che punto si arriverà.